Dimenticare. È spesso utile quanto il ricordare.
Superiorità della donna. L'uomo chiede alla donna di essere bella, lei chiede a lui di essere intelligente.
Le letture non si consigliano, se non ai principianti del leggere. Ognuno deve trovare le proprie letture con l'istinto, che nel lettore abituato diventa quasi sempre infallibile.
Quando suona la campanella di casa, mentre non aspettavamo nessuno, il ragazzo è contento, spera subito in un bell'imprevisto: l'uomo fatto s'insospettisce, non sa prevedere che una seccatura.
Rimorso. È il sentimento più straziante: perciò spesso noi non torniamo al male: non perché del male hai acquisito l'orrore, ma per una forse inavvertita paura del rimorso che ne seguirà.
Uno non sa mai se il presente sia per lui la fine d'un passato o il principio d'un futuro: una conclusione o un antefatto.
La geniale capacità di dimenticare della donna è qualcosa di diverso dal talento della signora che non riesce a ricordarsi.
Un uom malnato non dimentica un torto che ha ricevuto, per cento piaceri che gli sien fatti; e un uom bennato, per cento torti che gli sien fatti, non dimentica un piacere che ha ricevuto.
Non vi è nulla di più bello che dimenticare, se non forse l'essere dimenticato.
Voler bene è facile, succede quando uno meno se lo aspetta, uno sguardo, una parola, un gesto, e il fuoco si propaga bruciando petto e bocca; il difficile è dimenticare.
Importante è ricordare, ma più importante è dimenticare.
Schiacciamo le larve ma amiamo le farfalle: una farfalla questo non lo dimentica.
Che esista un dimenticare, non è ancora dimostrato; sappiamo soltanto che la rammemorazione non sta in nostro potere.
Dimenticare è facile: basta non ricordare.
Saper dimenticare è indubbiamente un chiaro sintomo di salute fisica e mentale.