Che cosa, migliore di Roma?
L'amore è una cosa piena di ansioso timore.
Col tempo anche il giovenco più scontroso viene all'aratro ed il cavallo impara a poco a poco a tollerare il morso.
O tre dee del castigo, Furie, volgete il vostro sguardo a questo rito infernale! Vendico una colpa commettendone un'altra. La morte va espiata con la morte. A delitto va aggiunto delitto, a funerale funerale: si estingua lo sciagurato casato, con questo accumularsi di lutti.
Un tempo era grande il rispetto per una testa ricoperta di capelli bianchi.
Ebbrezza vera può ben darti danno, giovarti finta: fa' che la tua lingua balbetti incerta e subdola ad un tempo, onde ciò che tu fai, ciò che tu dici di troppo audace e spinto, sia creduto frutto di troppo vino.
Roma è la capitale della storia, della cultura, della religione; Roma è l'Italia.
Quando sei a Roma, vivi come i romani; quando sei in un altro luogo, vivi come si vive in quel luogo.
Dopo la Roma dei Cesari, dopo quella dei Papi, c'è oggi una Roma, quella fascista, la quale con la simultaneità dell'antico e del moderno, si impone all'ammirazione del mondo.
Vivere a Roma è un modo di perdere la vita.
Che i romani non temano di produr troppo, e rammentino ciò che inculcava il nostro Genovesi: che un popolo abbondante in grano, vigne ed olivi è da natura costituito creditore degli altri.
Quando sono arrivato a Roma sono rimasto molto impressionato da due cose: dal Colosseo e dalla cameriera della mia stanza d'albergo. Tutt'e due avevano una struttura incredibile.
Mentre a Roma si discute, Sagunto è presa.
Roma ha questo di buono, che non giudica, assolve.
Che cosa farò a Roma? Non so mentire.
Stolto, che volli coll'immobil fato Cozzar della gran Roma, onde ne porto Rotta la tempia, e il fianco insanguinato; Chè di Giuda il Leon non anco è morto; Ma vive e rugge, e il pelo arruffa e gli occhi.