Era un uomo così antipatico che dopo la sua morte i parenti chiedevano il bis.
'A morte 'o ssaje ched'e?... è una livella.
Io prima di mangiare mi sento sempre un po' stupido.
Io non so se l'erba campa e il cavallo cresce, ma bisogna avere fiducia.
Ogni limite ha una pazienza.
Sonno un forziero, per questo sono un donnaiolo: alle donne piacciono gli uomini forti. Dal mio aspetto non si direbbe, la mia forza è truccata: sono un falso debole.
Morire sarà, su per giù, come quando su una vetrina una saracinesca s'abbassa.
La morte, raggiungila con tutti i tuoi appetiti, e il tuo egoismo e tutti i peccati capitali.
Il vero antidoto alla paura della morte non può che provenire dalla vita. Essa è un formidabile diversivo, un antidoto che respinge indietro quel pensiero e quella paura.
L'amore come la morte, cambia tutto.
Il mondo è un albergo, e la morte la fine del viaggio.
Che cosa è la morte per me? Un grado di più nella calma, e forse nel silenzio.
La morte è la porta che tutti noi dobbiamo attraversare, ed è questo nostro io spirituale che, abbandonato il corpo fisico, ci farà continuare a vivere, a imparare e a crescere mentre proseguiamo.
Siamo qui per aiutare i pazienti a vivere la più alta qualità di vita e, quando non è più possibile, per facilitare la più grande qualità di morte.
C'è chi muore oscuro perché non ha avuto un diverso teatro.
La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità. E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.