Vada come sta a cuore al dio. Alla legge si obbedisce. Difendersi si deve.
La matematica è come la dama: è adatta ai giovani, non troppo difficile, divertente, e senza pericoli per lo stato.
Gli occhi dello spirito non cominciano ad essere penetranti che quando quelli del corpo cominciano ad abbassarsi.
Quando un uomo è audace senza senno ne riceve danno, quando invece con senno ne trae vantaggio.
Siamo legati ai nostri corpi come un'ostrica alla conchiglia.
Egli, o uomini, è più saggio di tutti voi, perché ha imparato, come Socrate, che la sua saggezza non vale nulla.
La moglie obbediente è quella cui il marito ha ordinato di fare ciò che vuole lei e lei lo fa.
Quelli che ubbidiscono sono per lo più la copia perfetta di quelli che comandano.
La disciplina consiste in un imbecille che si fa obbedire da altri più intelligenti di lui.
Avere il coraggio di dire ai giovani che essi sono tutti sovrani, per cui l'obbedienza non è ormai più una virtù, ma la più subdola delle tentazioni, che non credano di potersene far scudo né davanti agli uomini né davanti a Dio, che bisogna che si sentano ognuno l'unico responsabile di tutto.
Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni.
I mediocri selezioneranno i loro pari, meglio ancora uomini di statura inferiore, perché saranno sempre più facilmente addomesticabili, più ubbidienti.
Se obbedissi al primo impulso passerei le giornate a scrivere lettere di ingiurie e di addio.
Ci sono due solitudini: quella in cui si è re, quella in cui si è sudditi.
Il merito di ubbidire perde chi chiede la ragione del comando.
È la sottomissione, l'idea sconvolgente e semplice, mai espressa con tanta forza prima di allora, che il culmine della felicità umana consista nella sottomissione più assoluta.