Alla fine tutte le cose non devono forse essere inghiottite dalla morte?
Non entri chi non è matematico.
Pare che la verità indichi il vagabondare di Dio.
Nessun male può accadere ad un uomo giusto, sia durante la vita che dopo la morte.
Ovunque il comando è ambito e contestato non può esserci un buon governo e nemmeno regnerà la concordia.
Nessun uomo riuscirà a salvarsi qualora vorrà opporsi lealmente a voi o al popolo e impedire che nella sua patria avvengano ingiustizie e illegalità.
Nonostante la vita sia un misto di dolore e tristezza, dobbiamo vivere aspettando la morte.
Gli uomini dell'occidente vivono come se non dovessero non morire mai e muoiono come se non avessero mai vissuto.
La morte è un supplizio nella misura in cui non è semplice privazione del diritto di vivere, ma occasione di calcolate sofferenze.
La morte non bisogna né temerla né desiderarla.
Si muore talmente meglio quando si crede a qualcosa. Si muore talmente di meno.
La tradizionale versione apocalittica di una fine del mondo, con i suoi immani cataclismi che investono tutti, è anche rassicurante, perché permette di sovrastare l'angoscia della propria morte con l'immagine di una morte universale, di roghi e diluvi che bruciano e sommergono ogni cosa.
Per uno che viene sepolto vivo ce ne sono cento altri che penzolano sulla terra, pur essendo morti.
Io ho il diritto di scegliere la mia morte per il bene degli altri.
Se temo la morte vuol dire che la vita mi è ancora vicina, disperata più di me.
Ieri nel di dei morti ebbi dei momenti di grandissima gioia pensando a te, e al bambino biondo e gentile che avremo....