L'obbedienza è un mestiere assai difficile.
La maniera di dare vale di più di ciò che si dà.
Chi può tutto deve tutto temere.
Chi non sente il suo male è tanto più malato.
La virtù più salda evita i rischi.
La ragione e l'amore sono nemici giurati.
La massa è un gregge docile che non può vivere senza un padrone. È talmente assetata di obbedienza da sottomettersi istintivamente a chiunque se ne proclami padrone.
Lo schiavo che obbedisce, spesso sceglie di obbedire.
Così iniziai a capire che non obbediva ai miei ordini, ma aspettava l'occasione per farmi piacere.
Solo estirpando alla radice la consuetudine all'obbedienza e al servilismo, la classe lavoratrice acquisterà la comprensione di una nuova forma di disciplina, l'autodisciplina, originata dal libero consenso.
È più facile, di gran lunga più facile, obbedire a un altro che comandare a se stesso.
Chi non ha mai imparato ad obbedire non può essere un buon comandante.
I malvagi obbediscono per paura; i buoni, per amore.
Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d'obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza, però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni.
L'attività dell'uomo è limitata; e tutto il di più che c'era nel comandare, doveva tornare in tanto meno nell'eseguire. Quel che va nelle maniche, non può andar ne' gheroni.
Laddove vi è un effettiva capacità di obbedienza, cioè di ascolto e di responsabilità [...] soltanto in questa dimensione ci può essere libertà.