Nessuna infanzia è priva di terrori.
Non è l'essere arrabbiati che conta, è l'essere arrabbiati per le cose giuste.
Non sei tenuto a venerare la tua famiglia, non sei tenuto a venerare il tuo paese, non sei tenuto a venerare il posto dove vivi, ma devi sapere che li hai, devi sapere che sei parte di loro.
Aveva imparato la lezione peggiore che la vita possa insegnare: che non c'è un senso. E quando capita una cosa simile, la felicità non è piú spontanea. È artificiale e, anche allora, comprata al prezzo di un ostinato estraniamento da se stessi e dalla propria storia.
Si è giovani una volta sola, ma si può essere immaturi per sempre.
La vita è solo un breve periodo di tempo nel quale siamo vivi.
Chiunque sia sopravvissuto alla propria infanzia, possiede informazioni sulla vita per il resto dei propri giorni.
Il paradiso risiede nei ricordi della nostra infanzia. In quei giorni eravamo protetti dai nostri genitori ed eravamo innocentemente incoscienti dei tanti problemi che ci circondavano.
Una grazia unica riposa sull'infanzia, riposa su ogni bambino.
L'infanzia smette ufficialmente quando si aggiunge il primo zero agli anni. Smette ma non succede niente, si sta dentro lo stesso corpo di marmocchio inceppato dalle altre estati, rimescolato dentro e fermo fuori.
Ripensando alla mia infanzia, mi chiedo come sono riuscito a sopravvivere. Naturalmente è stata un'infanzia infelice, sennò non ci sarebbe gusto.
Per sopportare i ricordi d'infanzia di un altro, bisogna esserne innamorato.
Esiste sempre un momento nell'infanzia quando si aprono le porte e il futuro entra.
L'infanzia non ha tempo. Man mano che gli anni passano bisogna conservarla e conquistarla, nonostante l'età.
Segno certo d'amore è desiderare di conoscere, rivivere l'infanzia dell'altro.
Nell'infanzia, il paradiso è in noi.