Viaggiate, se avete quattrini, in buona compagnia e guarirete.— Pellegrino Artusi
Viaggiate, se avete quattrini, in buona compagnia e guarirete.
Quando vi avvicinate alla primavera rammentatevi allora del seguente proverbio che io trovo di una verità indiscutibile: Di aprile non ti alleggerire, Di maggio va' adagio, Di giugno getta via lo cotticugno, Ma non lo impegnare Ché potrebbe abbisognare.
Se volete una buona regola, nel pranzo arrestatevi al primo boccone che vi fa nausea e senz'altro passate al dessert.
Se non si ha la pretesa di diventare un cuoco di baldacchino, non credo sia necessario, per riuscire, di nascere con una cazzeruola in capo; basta la passione, molta attenzione e l'avvezzarsi precisi: poi scegliete sempre per materia prima roba della più fine, ché questa vi farà figurare.
Il mondo ipocrita non vuoi dare importanza al mangiare; ma poi non si fa festa, civile o religiosa, che non si distenda la tovaglia e non si cerchi di pappare del meglio.
Non si dovrebbe ritornare al cibo altro che quando lo stomaco chiama con insistenza soccorso.
A ogni passo che si fa in un paese straniero, ci si apre sotto gli occhi come una crepa, per la quale vediamo giù gli abissi della nostra ignoranza, e ci giunge d'in fondo una risata di compassione.
A che ci serve viaggiare, se non riusciamo ad evitare noi stessi?
O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso.
In Italia politica estera significa turismo a spese del governo.
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Una volta l'anno recati in un posto dove non sei mai stato.
In viaggio mi avvolge un sentimento di pace e di sicurezza.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
A quelli che sono rimasti a casa potrete sempre mentire, tanto non amano la verità, non vogliono conoscerla, preferiscono credere che, prima o poi, anch'essi vi raggiungeranno.
La vita è quel che decidiamo di farne. I viaggi sono i viaggiatori. Ciò che vediamo non è ciò che vediamo, ma quello che siamo.