Una volta l'anno recati in un posto dove non sei mai stato.
Quando affronti un compito difficile, agisci come se fosse impossibile fallire. Se stai per andare a caccia di Moby Dick, portati dietro la salsa tartara.
Con il fascino potete cavarvela per un quarto d'ora. Poi è meglio che sappiate qualcosa.
Tieni conto che i grandi amori e i grandi successi implicano grandi rischi.
Ricorda che ogni persona che incontri ha paura di qualcosa, ama qualcosa e ha perso qualcosa.
Non si arriva mai tanto lontano come quando non si sa più dove si va.
I sogni mi fanno viaggiare dove non andrò mai da sveglio.
Forse farò un favore al lettore dicendogli come dovrà trascorrere una settimana a Perugia. La sua prima cura sarà di non aver fretta, di camminare dappertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno.
Viaggiare è molto meglio quando sai che hai un'amabile casetta cui fare ritorno.
Esistono due tipi di partenze: partire 'da' e partire 'per'. Io preferisco il primo. È un gesto nobile: Non partenza, volo.
Perché ti stupisci se viaggiare non ti serve? Porti in giro te stesso. Ti perseguitano i medesimi motivi che ti hanno fatto fuggire.
Vai avanti, guardati attorno.
Lascia di quando in quando i sentieri battuti e inoltrati fra i boschi. Troverai certo qualcosa che non hai mai visto prima. Probabilmente si tratterà di una piccola cosa ma non ignorarla.
Desidero partire: non verso le Indie impossibili o verso le grandi isole a Sud di tutto, ma verso un luogo qualsiasi, villaggio o eremo, che possegga la virtù di non essere questo luogo. Non voglio più vedere questi volti, queste abitudini e questi giorni.
Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.