È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.— Alessandro Baricco
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Si chiese se c'è una possibilità, una sola, di tornare a guardare lontano quando davanti abbiamo sempre, tutti, qualche rovina che fuma.
La sconcertante scoperta di quanto sia silenzioso, il destino, quando, d'un tratto, esplode.
La miseria è un'invenzione degli uomini e la grandezza il normale andazzo del mondo.
Teneva gli occhi fissi sulle labbra di Hervè Joncour, come se fossero le ultime righe di una lettera d'addio.
La vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto quello che riesce ad immaginarsi il desiderio.
Tutto viene a taglio per chi può aspettare.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
La pazienza di Dio deve trovare in noi il coraggio di ritornare a Lui, qualunque errore, qualunque peccato ci sia nella nostra vita.
La pazienza non può essere coltivata nell'isolamento: è infatti una qualità che può nascere solo in un contesto di interazione con gli altri, soprattutto altri esseri umani.
Il miglior momento per tenere a freno la lingua è quando senti che devi dire qualcosa per non scoppiare.
È giusto chi mantiene le sue promesse quando ne fa una ed è paziente nelle tribolazioni, e nelle avversità e nel momento di disagio.
La pazienza è la virtù dei Morti. Perché i Forti, se si arrabbiano, ti fanno un mazzo così.
C'è tuttavia un limite oltre il quale la pazienza cessa di essere una virtù.
Avete superato le due prove più dure del cammino spirituale: la pazienza di aspettare il momento giusto e il coraggio di non provare delusione di fronte a ciò che avete visto.
I periodi torbidi e avversi in genere portano maggiore beneficio di quelli apparentemente vivi e prosperi. Occorre aver pazienza, non esercitare la ragione. Bisogna spingere le radici più in profondità, non scuotere i rami.