O uomo! Viaggia da te stesso in te stesso.
Sai tu che cosa dice il rabab, parlando di lacrime e di dolore bruciante? Dice: "sono scorza rimasta lontana dal midollo: perché non dovrei piangere nel tormento della separazione?"
Io voglio cantare come cantano gli uccelli senza preoccuparmi di chi ascolta o di cosa pensi.
Solo gli occhi aperti possono scoprire che l'universo è il libro della più alta Verità.
La brezza del mattino ha segreti da dirti. Non tornare a dormire.
La gratitudine è il paradiso di per se stessa.
Ecco la sciagurata formazione: i genitori avanti, i due figli sui sedili posteriori, a litigare per l'intera durata del viaggio.
Vagabondo: colui che concepisce il mondo come scenario di viaggio permanente, dove non bisogna sedersi o fermarsi.
I viaggi sono la parte frivola nella vita delle persone serie, e la parte seria nella vita delle persone frivole.
Gli scrittori fanno viaggi nella vita degli altri.
Partire è vincere una lite contro l'abitudine.
I nomadi lo sanno: le mappe non servono a orientarsi, ma a sognare il viaggio nei mesi che precedono il distacco.
Esistono due tipi di partenze: partire 'da' e partire 'per'. Io preferisco il primo. È un gesto nobile: Non partenza, volo.
Non c'è bisogno di viaggiare nel tempo per essere degli storici.
Non importa come si viaggia, mentre ancora sei in viaggio.
I viaggi allargano la mente, ma perché possano farlo devi prima avere la mente.