Certe persone sarebbero meno stupide, se fossero meno istruite.
Per scrivere bene, in versi come in prosa, niente eguaglia l'avere davvero qualcosa da dire.
Basta un istante per fare un eroe, ma è necessaria una vita intera per fare un uomo onesto.
Nella vita, bisogna scegliere: la noia o le noie.
Gli uomini stimano soltanto ciò che gli costa caro.
La giustizia condanna qualche scellerato per far credere agli altri di essere delle persone oneste.
L'istruzione è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l'istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione.
Il sapone e l'istruzione non hanno effetti rapidi come un massacro, ma a lungo andare sono più micidiali.
La persona istruita è fiera della sua conoscenza di nomi e di date, non di quella di uomini e cose. Non pensa e non s'interessa ai suoi vicini di casa, ma è al corrente degli usi e costumi delle tribù e delle caste degli indù e dei tartari calmucchi.
La differenza tra la propaganda e l'istruzione viene spesso così definita: la propaganda impone all'uomo ciò che deve pensare, mentre l'istruzione insegna all'uomo come dovrebbe pensare.
L'uomo si chiede: donde vengo? chi sono? dove vado? Questi misteri ci spingono verso la religione. Noi accorriamo ad essa, la nostra naturale tendenza ci trascina, ma l'istruzione ci arresta.
Ogni istruzione seria s'acquista con la vita, non con la scuola.
Senza istruzione corriamo il rischio di prendere sul serio le persone istruite.
L'istruzione è lo sviluppo dello spirito soggettivo nel tempo, essa scopre nel soggetto leggi sempre più proprie dei settori autonomi dello spirito obiettivo e perciò la pedagogia costituisce quasi l'embriologia dello spirito.
La differenza fra lo scrittore istruito e lo studente istruito consiste in questo, che il primo trascrive ciò che il secondo legge.
L'istruzione, questa ragnatela del cervello, profana, erronea e vana.