Il lavoro è umano solo se resta intelligente e libero.
È nel profondo del cuore la radice di ogni bene, e, purtroppo, di ogni male.
Col dono dello Spirito Santo, l'uomo può arrivare nella fede a contemplare e a gustare il mistero del piano divino.
La ricerca esclusiva dell'avere diventa un ostacolo alla crescita dell'essere e si oppone alla sua vera grandezza: per le nazioni come per le persone, l'avarizia è la forma più evidente del sottosviluppo morale.
La pace, oggi, è più fondata sulla paura che sull'amicizia; è più difesa dal terrore di armi micidiali che dalla mutua alleanza e fiducia tra i popoli! E se la pace fosse, Dio non voglia, domani interrotta, la rovina dell'intera umanità è possibile.
La gioia cristiana suppone un uomo capace di gioie naturali.
Naturalmente il lavoro non può dare felicità se non ha successo. Ma se lo ha, riempie le giornate e dà un'immensa gioia.
Il lavoro migliore non è quello che ti costerà di più, ma quello che ti riuscirà meglio.
Chi non vuol lavorare neppure mangi.
Alla mia età ho fatto il callo alla solitudine. Una solitudine, però, molto relativa, perché il lavoro riesce a riempire completamente la mia esistenza.
Il lavoro caccia i vizi derivanti dall'ozio.
È evidente che più la società si fa tecnologica, più si riducono i posti di lavoro. E paradossalmente quello che è sempre stato il sogno più antico dell'uomo: la liberazione dal lavoro si sta trasformando in un incubo.
Il lavoro vinceva la materia.
Mi piace di veder lavorare! È così che il lavoro diventa una consolazione.
Più avete da lavorare e più dovete pregare, per essere strumenti docili nelle mani di Dio.