L'uomo che vive artisticamente la sua vita ha per cuore il cervello.
Mi piace sentirmi parlare. È una delle cose che mi divertono di più. Spesso sostengo lunghe conversazioni con me stesso e sono così intelligente che a volte non capisco nemmeno una parola di quello che dico.
Fare una buona insalata significa essere un brillante diplomatico; il problema è identico in entrambi i casi: sapere con esattezza quanto olio mescolare col proprio aceto.
Amare sé stessi è l'inizio di un idillio che dura una vita.
Quanto ai poveri virtuosi, uno può averne compassione, ma è escluso che possa ammirarli.
Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.
Per poter ben morire bisogna avere imparato a ben vivere.
Vivere con semplicità e pensare con grandezza.
Viviamo tutti sotto lo stesso cielo, ma non tutti abbiamo il medesimo orizzonte.
Non dovremmo preoccuparci di aver vissuto a lungo, ma di aver vissuto abbastanza.
L'uomo vuol vivere comodamente e piacevolmente; ma la natura vuole ch'egli esca dallo stato di pigrizia e di inattiva soddisfazione ed affronti lavoro e fatiche per inventare i mezzi onde ingegnosamente liberarsi anche da queste ultime.
È un modo comodo di vivere quello di credersi grande di una grandezza latente.
Ci sono uomini che vivono di certezze e non hanno mai dubbi: quelli non vivono, esistono.
Vivere bene è un'arte che va imparata. Imparare quest'arte richiede fatica e dedizione, comprensione e pazienza, ma costituisce tuttavia la cosa più importante da apprendere.
Viviamo tutti sotto il medesimo cielo, ma non tutti abbiamo lo stesso orizzonte.
Per vivere con onore bisogna struggersi, turbarsi, battersi, sbagliare, ricominciare da capo e buttar via tutto, e di nuovo ricominciare a lottare e perdere eternamente. La calma è una vigliaccheria dell'anima.