Vivi il presente, sogna per l'avvenire.
Uccidere è il coraggio di un momento. Vivere il coraggio di sempre.
Talvolta mi piace vedere la storia del rock'n'roll come l'origine della tragedia greca. Immagino un gruppo di fedeli che danzavano e cantavano in piccoli spazi all'aperto. Poi un giorno dalla folla emerse una persona posseduta e cominciò a imitare un dio.
Se per vivere ti dicono "siediti e stai zitto" tu alzati e muori combattendo.
È nel momento in cui dubiti di volare che perdi per sempre la facoltà di farlo.
Non è cercando di essere gli altri che si è se stessi.
Quanto più s'impara a non vivere più in istanti, bensì in anni, tanto più nobili si diventa. L'irrequietezza affannosa, il meschino affaccendarsi dello spirito diventano attività grande, tranquilla, semplice e vasta, e subentra la magnifica pazienza.
Vivere è come amare: tutte le ragioni sono contro, tutti i sani istinti sono a favore.
Vivere è di tutti, viver bene di pochi; viver con scienza e conoscenza di pochissimi.
Viene un momento in cui qualcosa si spezza dentro, e non si ha più né energia né volontà. Dicono che bisogna vivere, ma vivere è un problema che alla lunga conduce al suicidio.
Per vivere soli si deve essere una bestia o un dio dice Aristotele. Manca il terzo caso: si deve essere l'una e l'altra cosa filosofo.
In questo mondo, viviamo tutti a bordo di una nave salpata da un porto che non conosciamo, diretta a un porto che ignoriamo; dobbiamo avere per gli altri una amabilità da viaggio.
Non dovremmo preoccuparci di aver vissuto a lungo, ma di aver vissuto abbastanza.
Vivere è non pensare.
A ben considerare, il nostro cosìdetto senso di vivere non consisterà, forse, nella previsione di poter ripetere infinite volte ciò che una volta campiamo?
Non dobbiamo cercare di vivere a lungo, ma di vivere abbastanza; vivere a lungo dipende dal destino, dalla nostra anima vivere quanto basta.