Il sentimentalismo è il festival del cinismo.
Si parla tanto del bello che è nella certezza; sembra che si ignori la bellezza più sottile che è nel dubbio. Credere è molto monotono, il dubbio è profondamente appassionante.
Siamo nati in un'epoca in cui solo le ottusità sono trattate seriamente, e io vivo nel terrore di non essere frainteso.
Se un libro non dà piacere a rileggerlo infinite volte, tanto vale non leggerlo affatto.
Gli uomini invecchiano ma non migliorano.
Fra uomini e donne non può esserci amicizia. Vi può essere passione, ostilità, adorazione, amore, ma non amicizia.
Ogni epoca ha il proprio sentimentalismo, il suo modo di esagerare certi strati della sensibilità. Il sentimentalismo d'oggi è egoista e disamorato; amplifica non i sentimenti d'amore ma il sentimento del proprio io.
Il sentimentalismo è la negazione del sentimento.
È il destino inevitabile del sentimentale. Tutte le sue opinioni mutano e si trasformano in quelle opposte al primo tocco della realtà.
Si corregge il sentimentalismo non diventando cinici ma diventando seri.
Il sentimentale è uno che annette un valore assurdo a tutto e ignora il prezzo assegnato a qualsiasi singolo oggetto.
Il sentimentalismo non è semplice sensualismo, ma falso spiritualismo: per quanto belle siano le note che trae dalla nostra natura, provengono filate con arte, dal bruto interiore che è in noi.
Sentimentale. Chi desidera il lusso di un sentimento senza pagare per averlo.
Le donne sembrano sentimentali, gli uomini invece lo sono.
Un sentimentale è semplicemente uno che vuol godere il lusso di un'emozione senza pagare. In verità il sentimentalismo è semplicemente la festa legale del cinismo.