Il lavoro è la maledizione delle classi alcolizzate.
Non dite che avete esaurito la vita. Quando un uomo fa questa dichiarazione si sa che è la vita che lo ha esaurito.
I giovani di oggi sono davvero terribili. Non hanno il benché minimo rispetto per i capelli tinti.
I giovani ridono senza motivo. È una delle loro maggiori attrattive.
Nelle questioni di grande importanza è lo stile, non la sincerità, quello che conta.
L'umiltà per l'artista consiste nella franca accettazione d'ogni sua esperienza, proprio come l'amore, per l'artista, è semplicemente il senso della bellezza che manifesta al mondo il suo corpo e la sua anima.
Il talento è un dono, ma il successo è un lavoro.
Il lavoro non è per gli uomini, è per i ciucciarielli. Anche una fatica, magari, può dar gusto qualche volta, purché non sia un lavoro. Una fatica oziosa può riuscire utile e simpatica, ma il lavoro, invece, è una cosa inutile, e mortifica la fantasia.
Il lavoro non mi piace - non piace a nessuno - ma mi piace quello che c'è nel lavoro: la possibilità di trovare se stessi. La propria realtà - per se stessi, non per gli altri - ciò che nessun altro potrà mai conoscere.
Al miei tempi... non si incontrava mai nella buona società nessuno che lavorasse per vivere. Era considerata una cosa sconveniente.
Antipolitica è chiamare i caduti sul lavoro «morti bianche» per far sembrare meno morti i morti e meno assassini gli assassini.
Il lavoro è il narcotico per la noia.
Il lavoro non è più rispettabile dell'alcool, e serve esattamente allo stesso scopo: distrae semplicemente la mente.
Nessun uomo dedito ad un lavoro che non ama riesce a salvare molte illusioni su se stesso. Il disgusto, la mancanza di fascino si estendono dall'occupazione alla personalità del soggetto.
Il lavoro non è vergogna; è l'ozio vergogna; se tu lavori, presto ti invidierà chi è senza lavoro mentre arricchisci; perché chi è ricco ha successo e benessere.
Qualunque stronzo è capace di trovarsi uno straccio di lavoro; invece ci vuole cervello per cavarsela senza lavorare.