La giornata più perduta di tutte è quella in cui non si è riso.
L'amante troppo amato dalla sua amante finisce con l'amarla di meno, e viceversa.
Amore, amabile follia.
Il pessimista si lamenta al vento, l'ottimista aspetta che il vento cambi ed il realista aggiusta le vele.
Il divorzio è così naturale che in molte case dorme tutte le notti fra i due sposi.
Il riso squassa il corpo, deforma i lineamenti del viso, rende l'uomo simile alla scimmia.
Non ridere alle battute di chi prende in giro la gente, poiché sarai detestato da coloro che vengono presi in giro.
Molti uomini, a causa del riso, producono gioie illusorie: ma io odio i buffoni che per mancanza dei saggi hanno bocche senza freno, e non vanno verso armonia d'uomini, ma nel riso degne case abitano, e dalle navigazioni giungon salvi a casa.
Tanto l'uomo è gradito e fa fortuna nella conversazione e nella vita, quanto ei sa ridere.
Ridere di sé è facile, ridere del mondo un po' meno. Ridere, ridere solamente, impossibile.
Ridere significa essere liberi dai falsi idoli del mondo che vogliono essere adorati e dalla tracotante serietà della vita che rende schiavi.
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Credo nel potere del riso e delle lacrime come antidoto all'odio e al terrore.