Mentre si ride, si pensa che ci sarà sempre tempo per la serietà.
Solo la nostra concezione del tempo ci permette di parlare del Giorno del Giudizio chiamandolo con quel nome; in effetti è un tribunale sommario in seduta perpetua.
La vera via passa per una corda che non è tesa in alto, ma appena al di sopra del suolo. Sembra destinata a far inciampare più che a essere percorsa.
Esiste un punto d'arrivo, ma nessuna via; ciò che chiamiamo via non è che la nostra esitazione.
Gli uomini diventano cattivi e colpevoli perché parlano e agiscono senza figurarsi l'effetto delle loro parole e delle loro azioni. Sono sonnambuli, non malvagi.
Poesia è malattia.
A che scopo dobbiamo vivere, se non per essere presi in giro dai nostri vicini e ridere di loro a nostra volta?
La risata è per definizione sana.
Il riso è il sole che scaccia l'inverno dal volto umano.
Chi non sa ridere non è una persona seria.
Se non ci fossero le sofferenze degli altri a farci ridere, non rideremmo mai.
Per ogni risata, ci dovrebbe essere una lacrima.
Il riso è il profumo della vita di un popolo civile.
Del senno di poi si può sempre ridere e anche di quello di prima, perché non serve.
Ridere di sé è facile, ridere del mondo un po' meno. Ridere, ridere solamente, impossibile.
Chi ha coraggio di ridere, è padrone del mondo, poco altrimenti di chi è preparato a morire.