La vendetta non ha preveggenza.
La pace è il primo dei bisogni e la prima delle glorie.
La fortuna è una cortigiana schietta.
La sovranità del popolo è inalienabile.
Ci sono due leve per fare muovere un uomo, paura ed egoismo.
C'è bisogno di coraggio per lottare contro la forza, ma ne abbisogna ancora di più per ammettere la propria debolezza.
Rispetto ai numi quasi tutti improbabili - vendicativi, precettivi, prepotenti, esosi - che gli uomini si sono inventati, la Natura ha una sua oggettiva indiscutibilità: è quello che è e fa quello che sa fare.
Cornelia: Al giusto nuoce Chi al malvagio perdona; e ti ricorda Che comun benefizio è la vendetta De' beneficj.
Quando le nostre coscienze cresceranno così tenere che agiremo per evitare la miseria umana, piuttosto che vendicarla?
Vendetta e passione. Due delle vostre favorite.
Porterò un lama nel posto dove ti sarai messo a dormire e mi assicurerò che urini con abbondanza su tutti i tuoi averi.
La vendetta è una pigra forma di sofferenza.
Per il che si ha a notare che li uomini si debbono o vezzeggiare o spegnere; perché si vendicano delle leggieri offese, delle gravi non possono; sì che l'offesa che si fa all'uomo debba essere in modo che la non tema la vendetta.
La vendetta è un atto che si desidera compiere quando si è impotenti e perché si è impotenti: non appena il senso di impotenza viene meno, svanisce anche il desiderio di vendetta.
È tanto più facile ricambiare l'offesa che il beneficio: perché la gratitudine pesa, mentre la vendetta reca profitto.
Chiunque tu sia, sappi che io ti troverò!