In politica ci corre una grande distanza dalle promesse alla realtà.
Per non piangere degli uomini conviene riderne.
I preti debbono restringersi a dirigere le cose del culto.
L'unica vittoria in amore è la fuga.
Gli uomini di genio sono meteore destinate a bruciare per illuminare il loro secolo.
Chi si abbandona al dolore senza resistenza o si uccide per evitarlo abbandona il campo di battaglia prima di aver vinto.
La politica non è una brutta professione. Se vi succede di avere dei problemi o se cadete in disgrazia potete sempre scrivere un libro.
Quando un politico comincia a mentire vuol dire che sa ciò che vuole.
Nell'uomo politico si incarna lo stato medio di una società i vizi, le mediocrità, i difetti come se egli ne assorbisse i mali alla maniera dei vecchi stregoni che succiano la ferita purulenta succhiandone anche il maleficio.
Il segreto dell'agitatore è di rendersi stupido quanto i suoi ascoltatori, in modo che questi credano di essere intelligenti come lui.
Non sempre la politica si rende conto del valore, anche sociale, della cultura. E così vengono a mancare i buoni esempi.
La politica vola basso se i colpi d'ala sono gli errori della parte avversa.
La sconfitta deve quindi insegnare a capire molto di più di quanto è giusto, per discutere, costruire e proporre il giusto all'Italia che tuttora si interroga.
I nostri deputati leggono poco, si sente dal loro silenzio.
Ormai la politica è così sovraesposta ai media che nessuno ha detto nei film cose che non avrebbe potuto ripetere, uguali, a un telegiornale.
Io propongo che chi ha fatto il magistrato non possa assumere in seguito cariche politiche.