Milan Kundera sottolinea una complessità intrinseca all'esperienza amatoria che va oltre la semplice gratificazione emotiva o fisica. La sua affermazione suggerisce un rapporto ambiguo tra l'intensità dell'amore e le conseguenze etiche del suo esercizio estremizzato, insinuando così una dimensione morale nell'esperienza amorosa che va al di là della pura passione o attrattiva. La colpa qui non è necessariamente legata a un comportamento contravveniente delle normative sociali ma piuttosto all'introspezione e alla consapevolezza dell'impatto emotivo, psicologico ed eventuale sociale di una relazione troppo dominante o possessiva. Kundera invita quindi il lettore a considerare l'amor proprio come un contrappeso fondamentale nell'equilibrio con gli affetti esterni e la capacità autentica dell'autocoscienza.