L’esperienza dell’amore appare come una forza che sconvolge gli equilibri abituali dell’essere umano. Chi è anziano, appesantito da abitudini, paure e calcoli, sotto il suo effetto può perdere prudenza, misura e distacco, arrivando a compiere gesti che dall’esterno possono sembrare folli o sproporzionati. L’amore spezza la corazza della rassegnazione e del cinismo, riportando in superficie desideri e slanci che si credevano sopiti, e in questo ribaltamento fa sembrare insensato ciò che prima appariva ragionevole. Allo stesso tempo, chi è giovane, e quindi naturalmente esposto all’impulso e all’istinto, viene paradossalmente reso più consapevole e profondo. La passione lo costringe a interrogarsi, a misurare le conseguenze delle proprie azioni, a confrontarsi con la fragilità propria e altrui. In questo modo l’amore diventa una scuola di maturità. Nel paradosso tra follia e saggezza si rivela una verità: l’amore autentico non conferma semplicemente ciò che siamo, ma ci rovescia, trasformandoci nell’opposto del nostro stato abituale, per condurci a una conoscenza più vera di noi stessi.