Le lingue, come le religioni, vivono di eresie.
Accade invariabilmente che il punto di partenza della saggezza sia la paura.
I medici si agitano in questo dilemma: o lasciar morire l'ammalato per timore di ucciderlo o ucciderlo per timore che muoia.
Sono stati sempre poeti, uomini innamorati della gloria, a cantarne la vanità.
La peggiore intolleranza è quella di ciò che chiamano ragione.
Tutte le azioni della vita sono riparabili, eccetto l'ultimo (la morte) che nessun procedimento, neppure soprannaturale può riparare. Questo ultimo atto determina tutti gli altri e dà loro significato definitivo.
Un'eresia, se ottenga la vittoria, cambia nome e si chiama ortodossia.
Ogni eresia è l'esagerazione mostruosa di un aspetto della verità.
L'eresia è il frutto di un po' di scienza e d'ozio.
L'eresia di un'era diventa l'ortodossia dell'era seguente.
Eretico sarà chi accenda il rogo, non già colei che vi brucerà dentro!
Tutte le eresie sono bandiera di una realtà dell'esclusione. Gratta l'eresia, troverai il lebbroso. Ogni battaglia contro l'eresia vuole solamente questo: che il lebbroso rimanga tale.