La morte: chiave o serratura?
Se il timbro è la pelle della voce, il tono è la sua carne emozionata.
Il piacere è la felicità che non vuole uscire dal corpo.
E così morire è bere dal fiume del silenzio, è scalare la cima del monte, significa stare nudi nel vento e sciogliersi al sole.
Per metà degli uomini la morte arriva prima di diventare creature razionali.
Ognuno deve morire, è vero, ma io ho sempre pensato che sarebbe stata fatta un'eccezione nel mio caso. E ora, che succede?
La severa uguaglianza della morte ridarà a ciascuno il suo: la codardia della attossicata calunnia compagna infesta della vita rifugge dalla maestà dei sepolcri.
Semplicemente per confortare chi prova spavento della morte, Gesù ha esternato la propria paura, perché ognuno sapesse che tale paura non lo induce in peccato, purché egli tenga duro.
La vita è somma. Gioventù + maturità + vecchiaia = m 2,50 di lunghezza x 1,50 di profondità.
Si dovrebbe, per amore della vita - volere una morte diversa, libera, consapevole, senza accidenti, senza incidenti...
Il solo difetto della morte è che essa ci pone in condizione di non poter apprezzare il suo beneficio.
Davanti a un feretro ci ricordiamo solo le cose buone e vediamo solo ciò che ci garba.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere ma sa di dover morire.