Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto.
La letteratura vive solo se si pone degli obiettivi smisurati, anche al di là d'ogni possibilità di realizzazione.
Non c'è notte di luna in cui negli animi malvagi le idee perverse non s'aggroviglino come nidiate di serpenti, e in cui negli animi caritatevoli non sboccino gigli di rinuncia e dedizione.
E' impossibile stabilire dove, e quando, è nata una fiaba.
Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
Non si leggono i classici per dovere o per rispetto, ma solo per amore.
Quando uno non riesce in nessun'altra cosa, di solito si mette a scrivere.
Oggi è riflettendo, scrivendo, partecipando democraticamente all'elezione dei governanti che si può sperare di far evolvere intelligentemente le cose... insomma, con un'azione a lunghissimo termine.
Chi scrive chiaro, sa scrivere.
Scrivere ti dà sollievo. Persino quando non hai niente da dire, scrivere ti dà sollievo. Ma lo sappiamo, quando non abbiamo niente da dire?
Lavorate sul vostro piano editoriale: argomenti da trattare, fonti da tenere sott'occhio per trovare notizie e ispirazione, stile e tono di voce, persone da coinvolgere anche occasionalmente per guest post di varia natura.
La prima cosa necessaria per scrivere con efficacia è di non aver alcun riguardo per il lettore che non lo merita.
Un modo per arricchire un personaggio, per dargli spessore, è quello di far parlare di lui altri differenti personaggi: ognuno avrà il suo modo di vederlo e di considerarlo.
Noi non scriviamo per il popolo. Qualsiasi tipo di arte si rivolge solo all'aristocrazia intellettuale di una nazione.
Scrivere è un'articolazione raffinata del pensare.
Scrivere è spogliarsi di fronte a qualcuno, lasciarsi spogliare così, nudi e in piedi, pieni di difetti di carne.