La pubblicità è la più grande forma d'arte del XX secolo.— Marshall McLuhan
La pubblicità è la più grande forma d'arte del XX secolo.
Il funerale di Kennedy rivelò il potere della tv di coinvolgere un'intera popolazione in un processo rituale. In confronto i giornali, i cinema e persino la radio sono soltanto congegni per produrre beni di consumo.
Ogni medium è un'arma poderosa per aggredire altri media.
Il nostro mondo di routine meccanizzata, d'ingegneria e di finanza astratta è il sogno consolidato nato da un desiderio sociale: studiandolo possiamo trovare la chiave per guidare il nostro mondo in modo più ragionevole.
La radio è un medium così caldo che prende sul serio anche i personaggi dei fumetti.
La moderna Cappuccetto Rosso, allevata a suon di pubblicità, non ha nulla in contrario a lasciarsi mangiare dal lupo.
La pubblicità ci fa desiderare quello che non abbiamo e disprezzare quello che già abbiamo. Crea incessantemente l'insoddisfazione e la tensione del desiderio frustrato.
Le agenzie di pubblicità esprimono per la collettività ciò che i sogni esprimono per l'individuo.
La pubblicità è il rumore di un bastone in un secchio di rifiuti.
Chi smette di fare pubblicità per risparmiare soldi è come se fermasse l'orologio per risparmiare il tempo.
La pubblicità è un prezioso fattore commerciale: è il modo più economico per vendere merci, soprattutto se non valgono niente.
Esiste una vita al di fuori dei cartelloni pubblicitari.
La pubblicità contiene le uniche verità affidabili di un giornale.
La pubblicità fa più danni della pornografia perché unisce l'inutile al dilettevole.
Pubblicità. L'arte d'insegnare alla gente a desiderare determinate cose.
A forza di chiamare questa cosa la mia vita finirò per crederci. È il principio della pubblicità.