C'è il momento in cui ogni scelta diventa irreversibile.
La parola scritta m'ha insegnato ad ascoltare la voce umana, press'a poco come gli atteggiamenti maestosi e immoti delle statue m'hanno insegnato ad apprezzare i gesti degli uomini. Viceversa, con l'andar del tempo, la vita m'ha chiarito i libri.
Ogni anima si ammaestra attraverso la carne.
La memoria della maggior parte degli uomini è un cimitero abbandonato, dove giacciono senza onori i morti che essi hanno cessato di amare.
Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.
Ipocrisia. La maggior parte pensa troppo poco per pensare doppio.
Al di la del bene e del male andava bene in teoria, ma poi per vivere bisognava scegliere.
Non esiste scelta che non comporti una perdita.
Ogni scelta implica una rinuncia.
Nel mondo non si ha altra scelta che quella tra la solitudine e la volgarità.
La scelta è il male. Rifiutarsi di scegliere. Anzi, rifiutarsi, semplicemente.
Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.
Nella scelta dei loro balocchi gli uomini sono irrazionali come i bambini.
C'è poca scelta tra le mele marce.
Sei sempre libero di cambiare idea e di scegliere un avvenire diverso, o un diverso passato.
Vedi, un tempo ho tentato di ribellarmi ai signori, ora li servo e per il signore di queste terre comando a quelli come me. O ribellarsi o tradire, è data poca scelta a noi semplici.