La scelta è il male. Rifiutarsi di scegliere. Anzi, rifiutarsi, semplicemente.
La società va trattata tenendo conto che è composta di persone sensibili alla corruzione, al disprezzo, all'adulazione. Usando queste tre leve non dovrebbe essere difficile dominarla.
Che ne sanno i giovani di amore e di fare all'amore. Ne parlano tanto nelle loro canzoni, si baciano, fanno anche l'amore, ma che capiscono?
La pornografia è noiosa, perché fa del pettegolezzo su un mistero.
Anime semplici abitano talvolta corpi complessi.
Sei stato condannato alla pena di vivere. La domanda di grazia, respinta.
A volte non è concesso scegliere, nella vita. L'unica cosa concessa è quella di decidere con chi spartire la gabbia.
Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.
Ogni scelta implica una rinuncia.
La scelta ci fa paura, ed è potenzialmente eterna. È nelle mani della generazione attuale: una decisione a cui non possiamo sottrarci, e una scelta di cui ci pentiremo o ci rallegreremo per tutte le generazioni future.
C'è poca scelta tra le mele marce.
Ove c'è raziocinio c'è scelta, ove c'è scelta c'è libertà.
C'è il momento in cui ogni scelta diventa irreversibile.
Se bussi una due tre quattro cinque infinite volte a una porta ambita e non si apre, non significa che non ti vogliono, che fanno finta di non sentirti, che ti hanno escluso dalla loro madia e dal loro giaciglio, significa che è la porta sbagliata per te.
Aver la forza di scegliere ciò che si preferisce e di attenervisi. Se no è meglio morire.