Ove c'è raziocinio c'è scelta, ove c'è scelta c'è libertà.
Ogni persona libera, ogni giornalista libero, deve essere pronto a riconoscere la verità ovunque essa sia. E se non lo fa è nell'ordine: un imbecille, un disonesto, un fanatico.
Il grande malanno del nostro tempo si chiama ideologia e i portatori del suo contagio sono gli intellettuali stupidi.
Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede un tale coraggio, una sfida, che non finisce mai.
Per raccontare gli uomini, questi bizzarri animali che fanno ridere e piangere insieme, bastano due sentimenti che in fondo sono due ragionamenti: la pietà e l'ironia.
Il compito dello scrittore non è di esaltare il poco di bello che c'è: è di cercare il male, il brutto, e poi di denunciarlo. Il compito dell'uomo non è accontentarsi: è ribellarsi. Solo attraverso la ribellione si può cercare la verità.
Le scelte si fanno in pochi secondi e si scontano per il tempo restante.
Non esiste scelta che non comporti una perdita.
La scelta profonda dell'uomo sarà sempre per un inferno appassionato, piuttosto che per un paradiso inerte.
A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione e altri sceglieranno per lui.
Le cose non sono così semplici. Non lo sono mai state. Scegliere la strada più facile è solo un modo un poco più onorevole per fuggire.
Fra imbecilli che vogliono cambiare tutto e mascalzoni che non vogliono cambiare niente, com'è difficile scegliere!
Chi corre dietro a due lepri non ne prende alcuna.
Nel mondo non si ha altra scelta che quella tra la solitudine e la volgarità.
La scelta è il male. Rifiutarsi di scegliere. Anzi, rifiutarsi, semplicemente.
La scelta ci fa paura, ed è potenzialmente eterna. È nelle mani della generazione attuale: una decisione a cui non possiamo sottrarci, e una scelta di cui ci pentiremo o ci rallegreremo per tutte le generazioni future.