Non si censurano le balle, ma la verità.
Antipolitica è possedere aziende o dire abbiamo una banca o mi faccio un bel Tav.
Antipolitica è usare come ufficio di collocamento per amici, parenti e amanti il Parlamento, i giornali, le autorità indipendenti, le Asl, gli ospedali, le aziende pubbliche, le società miste, le banche, gli istituti culturali, la Rai, il cinema e perfino la fiction.
Antipolitica è sfilare al Family Day e poi andare a puttane.
Politica è difendere il dissenso delle minoranze, perché le maggioranze si tutelano da sole.
Come lo spieghi ad un extracomunitario che per avere l'onore di votare per un pregiudicato deve essere incensurato?
Il rapporto con la verità divide gli uomini perché di fronte ad essa ogni individuo deve essere solo e perdere in qualche modo di vista quel che fanno gli altri. Non guardava in questa direzione Gesù, quando diceva di esser venuto a portare la spada?
La verità è interamente e assolutamente una questione di stile.
La nostra arte è un essere abbagliati dalla verità: vera è la luce sul volto che arretra con una smorfia, nient'altro.
Chi ha visto la verità rimarrà per sempre inconsolabile.
Il ripudio delle nostre stesse parole è il più grande sacrificio che ci viene richiesto dalla verità.
La verità è il luogo comune dei mediocri.
Ci sono due tipi di verità: le verità semplici, dove gli opposti sono chiaramente assurdi, e le verità profonde, riconoscibili dal fatto che l'opposto è a sua volta una profonda verità.
Nel tempo dell'inganno universale dire la verità è un atto rivoluzionario.
Difficile stabilire a priori quando la verità vissuta risiede nella diserzione e quando essa si trova nell'obbedienza; c'è una bolsa retorica dell'ordine e ce n'è una, altrettanto stantia, della trasgressione.
Per conoscere bene una verità bisogna avera combattuta.