La felicità è un prolungamento, una moltiplicazione di noi stessi.
Lo snobismo è una malattia grave dell'anima, ma localizzata e che non la gusta tutta.
I veri paradisi sono i paradisi che si sono perduti.
Sapere che non si ha più alcuna speranza non impedisce di continuare ad aspettare.
A partire da una certa età, i nostri amori, le nostre amanti, sono figli della nostra angoscia.
Un uomo che dorme tiene in cerchio intorno a sé il filo delle ore, l'ordine degli anni e dei mondi.
La convinzione che la felicità è un sentimento che dura poco è sbagliatissimo. La felicità non sono attimi, ma è una condizione eterna.
La felicità non porta la pace, ma una spada: ti scuote come un lancio di dadi sul quale hai puntato tutto, toglie la parola e annebbia la vista. La felicità è più forte di sé stessi e poggia il suo piede con fermezza sulla tua testa.
Felicità e contemporaneamente la sensazione, terrorizzante, che si tratti solo di un'eccezione.
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire balla come se nessuno ti stesse guardando canta come se nessuno ti stesse sentendo.
La felicità è un atteggiamento mentale, nato dalla semplice determinazione di essere felici sotto ogni circostanza esterna.
Non abbiamo diritto di consumare felicità senza produrne più di quanto abbiamo diritto di consumare ricchezze senza produrne.
I celibi dovrebbero essere tassati in modo più pesante, non è giusto che alcuni uomini siano più felici di altri.
La mancanza di qualcosa che si desidera è una parte indispensabile della felicità.
La felicità è una grattatina per ogni prurito.
Felici veramente sono coloro a chi una medesima occasione torna piú che una volta perché la prima lo può perdere o male usare uno ancora che sia prudente; ma chi non lo sa cognoscere o usare la seconda volta è imprudentissimo.