Ho orrore dei tramonti di sole, è romantico, fa tanto melodramma.
La malattia è il dottore a cui si dà più ascolto. Alla gentilezza ed alla saggezza noi facciamo soltanto delle promesse; al dolore, noi obbediamo.
L'amore non è una passione disinteressata.
Alla fine non c'è che il sadismo a dare un fondamento nella vita all'estetica del melodramma.
È il nostro notarli che mette degli oggetti in una stanza, la nostra abitudine che li toglie di nuovo e libera spazio per noi.
Si ama solamente ciò in cui si persegue qualcosa d'inaccessibile, quel che non si possiede.
Tutte quelle romanticherie, i tramonti, il mare, sono sempre lì, sono io che spesso manco.
Il cristiano deve saper vedere tramonti attorno a sé, senza che per questo il suo sole scompaia; deve essere povero con i fratelli (spiritualmente) poveri e tuttavia non deve rinnegare la sua ricchezza.
Il sole stava per abbandonare la Perla dell'Oceano per altri mari, altre terre.
Quando il guerriero non si sente felice davanti al tramonto, c'è qualcosa di sbagliato.
L'anima dei giusti effonde ancor più bellezza verso il tramonto.
Forse la differenza tra me e le altre persone è che ho sempre chiesto di più al tramonto. I più spettacolari colori, quando il sole incontra l'orizzonte. Forse è questo il mio unico peccato.
Tramontare è l'inevitabile declinare della luce o è l'inconsapevole sottrarsi della terra alla luce? Cogliere il senso di questa domanda è decidersi per un'attesa o per una scelta.
Ho orrore dei tramonti, sono così romantici, così melodrammatici.
Quando ammiro la meraviglia di un tramonto o la bellezza della luna, la mia anima si espande in adorazione del Creatore.
Portami il tramonto in una tazza conta le anfore del mattino le gocce di rugiada. Dimmi fin dove arriva il mattino quando dorme colui che tesse d'azzurro gli spazi.