Molti parlano dei poveri, ma pochi parlano con i poveri.
C'è la gioia di essere sano e giusto, ma c'è soprattutto l'immensa gioia di servire.
Incontriamoci con un sorriso e una volta che avremo cominciato l'un l'altro ad amarci diverrà naturale fare qualcosa per gli altri.
La fame d'amore è molto più difficile da rimuovere che la fame di pane.
Nel nostro servizio non contano i risultati, ma quanto amore mettiamo in ciò che facciamo.
C'è chi crede che tutto gli sia dovuto, ma non è dovuto niente a nessuno. Le cose si conquistano con dolcezza ed umiltà.
"Ricco no" - disse - "sono un povero con soldi, che non è la stessa cosa."
Il servizio dei poveri deve essere preferito a tutto. Non ci devono essere ritardi.
È una grande ricchezza la povertà regolata dalla legge di natura.
La sola cosa che può consolare della povertà è la stravaganza.
La ricchezza dei poveri è rappresentata dai loro figli, quella dei ricchi dai loro genitori.
La povertà non disonora nessuno, ma è maledettamente incomoda.
È il povero che conta le sue pecore.
Il lusso, la spensieratezza e lo spettacolo consueto della ricchezza fanno quei ragazzi così belli, che si direbbero d'una pasta diversa da quella dei figli della mediocrità e della povertà.
I poveri, ci vuol poco a farli comparir birboni.
La vita è una cella un po' fuori dall'ordinario, più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione.