Ogni vero umorista è un critico di se stesso.
La vita, qua, schiaccia il piede a uno; cava là un occhio a un altro... Gamba di legno, occhio di vetro, e avanti! Ciascuno si racconcia la maschera come può la maschera esteriore. Perché dentro poi c'è l'altra, che spesso non s'accorda con quella di fuori. E niente è vero!
Quando uno vive, vive e non si vede. Conoscersi è morire.
La vita non si spiega; si vive.
Non c'è più pazzo al mondo di chi crede d'aver ragione!
Non ci fermiamo alle apparenze, ciò che inizialmente ci faceva ridere adesso ci farà tutt'al più sorridere.
Vivere nel mondo come non fosse il mondo, rispettare la legge e stare tuttavia al di sopra della legge, possedere come se non si possedesse, rinunciare come se non si fosse in rinuncia: tutte queste esperienze di un'altra saggezza di vita si possono realizzare solo con l'umorismo.
Dove non si ha più la forza di piangere né di ridere, lo humour sorride tra le lacrime.
L'umorismo è uno dei compagni di strada dell'intelligenza.
L'umorismo non è una disposizione dell'animo, ma una visione del mondo.
Chi ha il senso dell'humour ha diritto al trenta per cento di sconto sull'età.
Ogni sublime umorismo comincia con la rinuncia dell'uomo a prendere sul serio la propria persona.
Se non avessi il senso dell'umorismo mi sarei suicidato molto tempo fa.
L'umorismo è la gentilezza della disperazione.
L'umorismo è meraviglioso, ma costa una fatica che non avete idea. Soprattutto dopo vent'anni di storie e vent'anni di battute. Trovarne di nuove è possibile, ma devi spingerti sempre più in là.
L'umorista è uno che vede nelle vicende quotidiane, nei grandi momenti storici e sociali, il lato buffo, il lato contrastante, e lo mette in evidenza.