Tutta la filosofia è «critica del linguaggio».
L'ambizione è la morte del pensiero.
D'una risposta che non si può formulare non può formularsi neppure la domanda.
Si potrebbe fissare un prezzo per i pensieri. Alcuni costano molto, altri meno. E con che cosa si pagano i pensieri? Credo con il coraggio.
La sola cosa di me che forse un giorno si spezzerà, e di questo ho talvolta paura, è il mio intelletto.
La filosofia nasce come istanza critica, non accettazione dell'ovvio, non rassegnazione a quello che oggi va di moda chiamare sano realismo.
Fare filosofia vuol dire misurare la vita con il metro della morte.
La filosofia, per giovar al genere umano, dee sollevar e reggere l'uomo caduto e debole, non convellergli la natura, nè abbandonarla nella sua corruzione.
Essere filosofi non significa soltanto avere pensieri acuti, o fondare una scuola, ma amare la saggezza tanto da vivere secondo i suoi dettami: cioè condurre una vita semplice, indipendente, magnanima e fiduciosa.
In filosofia quel che più importa non è raggiungere la meta, sono le cose che s'incontrano per strada.
La filosofia è divenuta un gioco per il quale i filosofi stessi non provano un grande interesse, dacché non lo giocano più; semplicemente redigono definizioni e passano la loro vita a rivederle.
Infinita è la turba degli sciocchi, cioè di quelli che non sanno nulla!
La verità di una filosofia va commisurata alla verità dell'uomo, e questa è verità di un esperienza.
Il filosofo non deve mai dimenticare che la sua è un'arte e non una scienza.
La costruzione idealistica detta Uomo è la marionetta della filosofia.