Di ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere.
Se nella vita siamo circondati dalla morte, così anche nella salute dell'intelletto siamo circondati dalla follia.
Tutto quello che si può dire si può dire chiaramente.
Il volto è l'anima del corpo.
Essere buoni con chi non ti ha caro richiede non solo molta benevolenza ma anche molto tatto.
Un nuovo vocabolo è come un seme fresco gettato nel terreno della discussione.
Parliamoci, finché siamo in vita. Dopo non è detto che sia possibile.
Parlare di morte è come parlare di denaro. Noi non sappiamo né il prezzo né il valore.
Chi sa parlare sottovoce viene ascoltato.
Per farsi capire dalle persone bisogna prima di tutto parlare ai loro occhi.
Non si parla solamente per parlare, per dire "ho fatto questo" "ho fatto quello" "ho mangiato e bevuto", ma si parla per farsi un'idea, per capire come va questo mondo.
Le persone che continuano a parlare di questioni di poca importanza probabilmente hanno qualche problema nel loro animo. Ripetono all'infinito le stesse cose per essere elusive e per nascondere le loro difficoltà. Ascoltarle fa sorgere dubbi nel cuore.
Le parole sono per i pensieri quel che è l'oro per i diamanti: necessario per metterli in opera, ma ce ne vuol poco.
Parlare: ecco la via più sicura per fraintendere, per rendere tutto piatto e insulso.
Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia.
Le parole sono azioni.