Le scienze sono degli occhiali per ingrandire i problemi.
La libertà è l'indifferenza.
Lo schiavo che ama la sua vita da schiavo ha una vita da schiavo?
Scandalo è non darlo.
La vecchiaia è un alibi.
Si guarda meno ciò che si vede che ciò che si spera.
Quello che spinse gli uomini alla scienza è lo stupore.
Il grandioso scopo della scienza è di abbracciare la massima quantità di fatti empirici attraverso deduzioni logiche fatte a partire dalla minima quantità di ipotesi o di assiomi.
È l'amore e soltanto l'amore per il Creato la sorgente da cui nascono le grandi scoperte scientifiche.
La libertà dalla superstizione è una condizione necessaria ma non sufficiente per la crescita della scienza. Si deve avere anche l'idea di interrogare la natura, di compiere osservazioni ed esperimenti.
Se lo scientismo è qualcosa, esso è la fede cieca e dogmatica nella scienza. Ma questa fede cieca nella scienza è estranea allo scienziato autentico.
Scienza vuol dire studio della logica del Creato. Ha inizio con un atto di fede e continua attraverso l'uso della ragione applicata alla sfera dell'immanente.
La scienza si presenta oggi, alla cultura del nostro tempo, come il baluardo più potente per corroborare di verità quella fede galileiana nella natura, quale portatrice delle impronte del creatore.
La scienza non è altro che buon senso addestrato e organizzato.
Tutta la scienza non è altro che un raffinamento del pensiero comune.
Se gli scienziati spaziali sono così intelligenti, perché contano sempre all'indietro?