Il misantropo è colui che rimprovera agli uomini di essere ciò che egli è.
Suicidarsi! Ma si passa la vita a farlo!
Scandalo è non darlo.
L'uomo è miserabile senza Dio? Possibile, ma l'uomo con Dio è un miserabile.
Il peccato originale è la fede.
Gli uomini costruiscono le loro più grandi speranze su mezzi di distruzione.
Qualsiasi uomo notevole, chiunque cioè non appartenga a quei 5/6 dell'umanità dotati tanto miseramente dalla natura, rimarrà dopo i quarant'anni difficilmente esente da una certa traccia di misantropia.
C'è l'infelice che possiamo definire astratto. Egli è infelice e basta. C'è il più infelice che odia se stesso. Infine c'è l'infelice assoluto che odia immediatamente se stesso e mediatamente l'altro. Costui è il misantropo.
Bada a non avere mai nei confronti del misantropo i sentimenti che il misantropo nutre nei confronti degli altri uomini.
L'idea è raggiungibile solo in uno stato di misantropia. Il misantropo non vede più l'uomo, la cui carne detesta, ma l'Idea dell'uomo.
I più alti spiriti, se così dobbiamo chiamarli, sono stati misantropi e misologi.
Chi comunica dopo cogli uomini, rade volte è misantropo. Veri misantropi non si trovano nella solitudine, ma nel mondo: perché l'uso pratico della vita, e non già la filosofia, è quello che fa odiare gli uomini. E se uno che sia tale, si ritira dalla società, perde nel ritiro la misantropia.
Il misantropo è sicuro di non avere nulla da spartire col prossimo, salvo l'odio.
Chi pratica poco cogli uomini, difficilmente è misantropo. I veri misantropi non si trovano nella solitudine, si trovano nel mondo. Lodan quella, sì bene; ma vivono in questo. E se un che sia tale si ritira dal mondo, perde la misantropia nella solitudine.
I misantropi sono onesti; per questo sono misantropi.