In tutto c'è una morale, basta trovarla.
Si dava degli ottimi consigli, però poi li seguiva raramente.
È inutile che ci provi, non si può credere a una cosa impossibile.
Non credere mai di essere altro che ciò che potrebbe sembrare ad altri che ciò che eri o avresti potuto essere non fosse altro che ciò che sei stata che sarebbe sembrato loro essere altro.
Qui, per restare nello stesso posto, devi correre più velocemente che puoi. Se vuoi arrivare da qualche parte, devi correre due volte più veloce.
La regola è: marmellata ieri e marmellata domani, ma non mai marmellata oggi.
Abbiamo in effetti due tipi di morale fianco a fianco: una che predichiamo, ma non pratichiamo, e un'altra che pratichiamo, ma di rado predichiamo.
La morale moderna consiste nell'accettare le regole del tempo. Io penso che per ogni uomo colto, accettare le regole del suo tempo sia la immoralità più grossolana.
Quando la morale viene fondata sulla teologia e il diritto su un'autorità divina, le cose più immorali, più ingiuste e più vergognose possono avere il loro fondamento in Dio e venir giustificate.
Esiste una causa morale del mondo, per proporci uno scopo finale, conformemente alla legge morale; e per quanto questo scopo è necessario, altrettanto necessario ammettere quella causa: cioè che vi è un Dio.
Se la morale non urtasse, non verrebbe lesa.
Non si può dire che un'atmosfera di alta moralità sia molto propizia alla salute, o alla felicità.
La moralità basata sulle idee o su un ideale è un male non mitigato.
Il nostro amore, la nostra disposizione al sacrificio e all'abnegazione di noi stessi fruttificano solo se portati nei rapporti con i nostri simili. La moralità non può vivere e fiorire che nella vita pratica. Noi siamo responsabili anche per gli altri.
Predicare la morale è facile, difficile motivarla.
Ogni uomo, secondo la sua opinione, costituisce un'eccezione alle ordinarie regole della moralità.