Solo chi non conosce il dolore, può ridere di chi soffre.
Guarda le piccole cose perché un giorno ti volterai e capirai che erano grandi.
Non potrà esserci nessuna rivoluzione di massa finché non vi sarà una rivoluzione personale, a livello individuale.
Non piangere per me che parto, ma pensa che se domani piove me ne sono andato a cercare il Sole.
Piangevo perchè non avevo le scarpe, poi vidi un uomo senza i piedi.
Vorrei essere nato al contrario per poter capire questo mondo storto.
Poiché il dolore è la suprema emozione di cui è suscettibile l'uomo, esso è a un tempo il tipo e il modello di ogni grande arte.
Per allontanarsi da un dolore sembra necessario ripercorrere gli stessi passi che ci hanno condotto a quel dolore.
Pace, pace una volta al mio tormento, Stanco di più patir, dai suoi legami Fugge il mio spirto, e si dilegua al vento.
Il dolore però non è passato. Era sempre lì, e mi tirava dentro, pretendeva di essere sentito.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Tutto finisce! Anche il dolore: e la pianticella che dedicasti alla requie di un caro un giorno schiuderà il fiore che offrirai a un carissimo vivente. Tutto finisce!
Non credo che nessuno di noi possa parlare del dolore finché non ne è fuori.
Parole, frasi, idee, non importa quanto sottili o ingegnose, i voli più folli della poesia, i sogni più profondi, le visioni più allucinanti, non sono altro che rozzi geroglifici cesellati nella sofferenza e nel dolore per commemorare un evento non comunicabile.
Il dolore inerisce alla vita come contrappunto che dà pienezza al fervore d'esistere.
Il dolore e il piacere si alternano come la luce e l'ombra.