La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.— Lenin
La rivoluzione è la festa degli oppressi e degli sfruttati.
Per fare una frittata bisogna rompere delle uova.
Non urlate tanto sul cinismo! Il cinismo non sta nelle parole che descrivono la realtà ma nella realtà stessa.
Abbiamo alzato ora la bandiera bianca della resa; innalzeremo più tardi, su tutto il mondo, la bandiera rossa della nostra rivoluzione.
Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai, egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.
Le rivoluzioni nascono dalla cima. Sono causate da ciò che vi è di marcio alla cima.
La rivoluzione consiste nell'amare un uomo che ancora non esiste.
Cercava la rivoluzione e trovò l'agiatezza.
Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia.
La rivoluzione deve essere permanente.
Non si può fare una rivoluzione portando i guanti di seta.
In tempi di rivoluzione un soldato non deve mai disperare di nulla quando ha perseveranza e coraggio.
Esiste un'unica rivoluzione possibile ed è quella che si fa da soli, quella che avviene nell'individuo, che si sviluppa in lui con lentezza, con pazienza, con disubbidienza!