Ogni rivoluzione evapora, lasciando dietro solo la melma di una nuova burocrazia.
Esiste un punto d'arrivo, ma nessuna via; ciò che chiamiamo via non è che la nostra esitazione.
Amore è il fatto che tu sei per me il coltello col quale frugo dentro me stesso.
L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo: problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.
Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.
Solo la nostra concezione del tempo ci permette di parlare del Giorno del Giudizio chiamandolo con quel nome; in effetti è un tribunale sommario in seduta perpetua.
La rivoluzione del mondo, passa attraverso la rivoluzione dell'individuo.
Ogni grande impresa richiede passione e la rivoluzione richiede passione e audacia in grandi dosi.
La rivoluzione non è un qualcosa legato all'ideologia, né una moda di una particolare decade. È un processo perpetuo insito nello spirito umano.
Quelli che rendono impossibili le rivoluzioni pacifiche rendono le rivoluzioni violente inevitabili.
Non basta sganasciare la dirigenza politico-economico-social-divertentistica italiana. La rivoluzione deve cominciare in interiore homine. Occorre che la gente impari a non muoversi, a non collaborare, a non produrre, a non farsi nascere bisogni nuovi, e anzi a rinunziare a quelli che ha.
Colui che attende una rivoluzione sociale pura non la vedrà mai, egli è un rivoluzionario a parole che non capisce la vera rivoluzione.
Esiste un'unica rivoluzione possibile ed è quella che si fa da soli, quella che avviene nell'individuo, che si sviluppa in lui con lentezza, con pazienza, con disubbidienza!
Il rivoluzionario crede nell'uomo, negli esseri umani. Chi non crede nell'essere umano, non è rivoluzionario.
I popoli ben governati e contenti non insorgono. Le insurrezioni, le rivoluzioni, sono la risorsa degli oppressi e degli schiavi e chi le fa nascere sono i tiranni.
Il rivoluzionario che ha successo è uno statista, quello che non ha successo un criminale.