Io non sono una che è stata. Io sono una che sarà.
L'immaginazione è l'aquilone più alto sul quale si possa volare.
La malattia di un uomo è il suo territorio privato e, non importa quanto egli ti ami e quanto tu gli sia vicina, resti un'estranea. Tu stai bene.
L'immaginazione è l'aquilone più alto su cui si possa volare.
Erano momenti di pura felicità, quelli in cui mi raccontavo il mio futuro misterioso di scrittore. Una felicità così violenta e così perfetta da lasciarmi senza fiato.
Mi erano venuti dei pensieri tetri sul futuro, così lasciai tutto e mi misi a fare un po' di marmellata. È sorprendente come rallegra l'animo di una persona il tritare le arance e spazzare il pavimento.
Credo che il futuro sia di nuovo il passato, che entra attraverso un altro ingresso.
Sul futuro, vago e incerto, si possono fare un'infinità di piani interessanti, meglio ancora se azzardati e improbabili, tanto niente corrisponderà alle nostre elucubrazioni, ma almeno avremo avuto il piacere di progettare.
Ricordi cos'è andato ormai perso, e dimentichi cosa c'è proprio davanti a te.
Le ampie strade del mio futuro, ora... mi sembrano fottutamente strette.
Domani è il nostro indirizzo permanente.
A voi giovani [...]: abbiate sempre gli occhi rivolti al futuro. Siate terreno fertile in cammino con l'umanità, siate rinnovamento nella cultura, nella società e nella Chiesa. Ci vuole coraggio, umiltà e ascolto per dare espressione al rinnovamento.
Non sempre possiamo costruire il futuro della nostra giovinezza, ma possiamo costruire la nostra giovinezza per il futuro.
Se la prossima generazione deve affrontare il futuro con gusto e fiducia in se stessa, dobbiamo educarla ad essere originale oltre che competente.