Signore, perdona loro, perché sanno quello che fanno!
Tutta la vita dello Stato e della società è fondata sul tacito presupposto che l'uomo non pensi. Una testa che non si offra in qualsiasi situazione come un capace spazio vuoto non avrà vita facile nel mondo.
Il giornalista è sempre uno che dopo sapeva tutto prima.
La critica dei giornali riesce sempre ad esprimere in quali rapporti è il critico con chi viene criticato.
Il segreto dell'agitatore politico è rendersi stupido come i suoi ascoltatori, in modo che questi credano di essere intelligenti come lui.
L'erotismo dell'uomo è la sessualità della donna.
Il perdono. Lì c'è veramente il volto di Dio.
Il perdono è per chi si pente. Il perdono è per chi cerca di riparare al male che ha fatto.
Anche se Dio non ci perdonerà noi possiamo perdonare lui. Dobbiamo dimostrare a noi stessi di essere più grandi di Dio.
Si può perdonare l'offesa, non la bontà.
Perdonare e dimenticare vuol dire gettar dalla finestra una preziosa esperienza già fatta.
Il perdono presuppone sempre un po' di oblio, un po' di disprezzo e molta convenienza.
Perdoniamo facilmente agli amici i difetti che non ci toccano.
Ognuno dovrebbe perdonare i propri nemici, ma non prima che questi siano impiccati.
Negli ospedali la missione delle suore, dei medici, degli infermieri, è di collaborare a questa infinita misericordia, aiutando, perdonando, sacrificandosi.
Dici che ai morti importa qualcosa delle nostre vite? Sì, io dico di sì... I morti perdonano i nostri peccati e credo che in fondo non sia difficile per loro.