Gli editori, così gentili quando non si pubblica con loro.
Non essere mai soddisfatti: tutta l'arte è qua.
Pigrizia: l'abitudine di riposarsi ancor prima di essere stanchi.
Se temi la solitudine non cercare di essere giusto.
Ci sono scrittori che non si riconoscono, come se non avessero il naso in mezzo alla faccia.
Essere felici è essere invidiati. Ebbene, c'è sempre qualcuno che c'invidia. Si tratta di conoscerlo.
Si pubblicano molti libri di stupidi perché di primo acchito ci convincono. Il redattore editoriale non è tenuto a riconoscere lo stupido. Non lo fa l'accademia delle scienze, perché dovrebbe farlo l'editoria?
L'editore cavalca il turbine e dirige la tempesta.
Scrivere? A che pro? Dov'è l'editore? Certo non pagherà, anzi vorrà essere pagato. Nei giornali? Il direttore è stato prescelto fra i quattro o cinque autentici cretini della città.
È più facile camminare con Cristo sulle acque che con un editore attraverso la vita.
Chi più sproporzionato di un editore che si mette davanti all'arte con le sue grosse mani terrene, i suoi occhiali e i suoi conti?