Nulla è scandaloso quanto gli stracci e nessun crimine è vergognoso quanto la povertà.
In verità non è povertà, se è lieta; povero è non chi possiede poco, ma chi desidera di più.
Ai poveri è proibito fare all'amore!
Poveri. Infelici che non sono in grado di pagare le tasse.
In un paese ben governato la povertà è qualcosa di cui ci si deve vergognare.
Quando si pensa essere sì pochi che godono o per meglio dire monopolizzano i benefici della società incivilita e che tanti sono i sofferenti, non si può fare a meno di dubitare: se veramente la classe povera ritrae molto profitto dalla civiltà presente.
I poveretti sono come le pecore, vanno sempre con gli occhi chiusi dove vanno gli altri.
Chi ha paura della povertà non è degno d'avere la ricchezza.
C'è una povertà in questo tipo di vita, una povertà diversa da quella materiale di una volta. Una povertà interiore che, più che far paura, umilia. Umilia la grande ricchezza, la grande potenzialità che c'è in ognuno di noi.
La vita è una cella un po' fuori dell'ordinario, più uno è povero più si restringono i metri quadrati a sua disposizione.
È nobile cosa la povertà accettata con gioia.