Se non proprio col respiro, la vanità nasce con la stazione eretta.
Se vuoi rendere inoffensivo il tuo nemico più acre non hai che da lodarlo. È probabile che non solo smetta di nuocerti, ma che si trasformi in un amico.
La nostra nullità dovrebbe moderare la nostra ambizione; d'altronde questa nasce proprio da quella.
Il sublime e il kitsch non sono lontani tra loro: quando lo splendore di un paesaggio diventa quasi insostenibile, a che cosa mai si può pensare se non a una cartolina?
Non mentiamo a noi stessi, abbiamo tutti bisogno di perseguire qualche scopo nella vita, fosse pure quello, assai raro, di non avere nessuno scopo.
Il cinema è arte metafisica per eccellenza. Esso offre una finzione completa della vita ma, nel contempo, mostra la vita come completa finzione. Proiettato artificialmente su uno schermo, il mondo scopre la sua essenza più vera: un regno di ombre.
Riguardo a quel che ci riesce meglio, la nostra vanità vorrebbe che proprio questo fosse per noi il più difficile a farsi. Per l'origine di talune morali.
La vanità, fredda, gioiva: un uomo s'era ucciso per il suo amore.
Il vanitoso parlerà di una gaffe o di una stupidaggine che ha commesso, piuttosto che privarsi del piacere di parlare della propria amata persona.
Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi.
La vanità intelligente non esiste. È un istinto. Non c'è uomo che non sia prima di tutto vanitoso.
Vi sarebbe un modo per risolvere tutti i problemi economici: basterebbe tassare la vanità.
Gratta la modestia del grande uomo, e verrà fuori la vanità della sciantosa.
L'ambizione non è che una semplice vanità passata di grado.
La frivola vanità, cormorano insaziabile, non esita a pascersi di sé stessa.
Vanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità, tutto è vanità.