Il solo modo serio di leggere è rileggere.
La verità va esagerata perché risulti credibile.
Attribuiamo importanza a questa o a quella cosa per poter credere che in questa vita arida e desolata esista qualcosa d'importante.
Per lo scrittore la bile può essere un buon ingrediente stilistico.
L'adulterio è ormai una cosa pacchiana.
Una persona che ci ama è un pericolo costante.
Un uomo che legge ne vale due.
La lettura d'un classico deve darci qualche sorpresa, in rapporto all'immagine che ne avevamo. Per questo non si raccomanderà mai abbastanza la lettura diretta dei testi originali scansando il più possibile bibliografia critica, commenti, interpretazioni.
Se avessi trovato le parole che cercavo, non avrei letto tanto.
Non è un vero lettore, non è un philosophe lisant, colui che non ha mai provato il fascino accusatore dei grandi scaffali pieni di libri non letti.
La condizione per leggere le cose buone è di non leggere roba cattiva: poiché la vita è breve, il tempo e le forze sono limitati.
Oggi la lettura tende a diventare una specie di orgia, dove ciò che conta è la volgarità dell'immaginazione, la banalità della trama e la mediocrità dello stile.
Perché una volta che il male di leggere si è impadronito dell'organismo, lo indebolisce tanto da farne facile preda dell'altro flagello, che si annida nel calamaio e che suppura nella penna.
Non leggete, come fanno i bambini, per divertirvi, o, come gli ambiziosi, per istruirvi. Leggete per vivere.
L'uomo dovrebbe leggere secondo la propria inclinazione, perché quello che legge per dovere non gli servirà a niente.
La lettura è un atto necessariamente individuale molto più bello dello scrivere.