Il sarcasmo è il rifugio dei deboli.
Ho attraversato mari, ho lasciato dietro di me città, ho seguito le sorgenti dei fiumi e mi sono immerso nelle foreste. Non ho mai potuto tornare indietro, esattamente come un disco non può girare al contrario. E tutto ciò a cosa mi stava conducendo? A questo preciso istante.
Il mondo può benissimo fare a meno della letteratura. Ma ancor di più può fare a meno dell'uomo.
Mangiare è possedere per mezzo della distruzione.
L'uomo è condannato ad essere libero.
Un uomo è insieme giudice e parte in causa della sua realtà, e si ignora nella misura stessa in cui si conosce.
Una volta che conosciamo le nostre debolezze esse cessano di farci del male.
Il male conferma la nostra superiorità o conforta la nostra debolezza.
La debolezza ha sempre rappresentato una tentazione ad usare la forza.
Se tutti fossero gentili e contenti come pecore, tutti sarebbero altrettanto deboli e inutili.
Siamo tutti impastati di debolezze e di errori; perdoniamoci reciprocamente le nostre sciocchezze: questa è la prima legge di natura.
Preoccuparsi significa diventare accessibile, inconsapevolmente accessibile.
L'impotenza genera la paura. Distrugge le nostre reazioni, l'intelligenza, il buon senso, e apre la porta alla debolezza.
Due debolezze che si sostengono una contro l'altra creano una forza. Ecco perché una metà del mondo, sostenendo l'altra metà, la rafforza.
Una debolezza nell'atteggiamento, diventa una debolezza nel nostro carattere.
La trascendenza non si manifesta quando superiamo il livello umano ma precisamente laddove riconosciamo questo livello umano, quando riconosciamo la nostra debolezza.